{"id":47,"date":"2022-03-27T19:07:38","date_gmt":"2022-03-27T17:07:38","guid":{"rendered":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/?page_id=47"},"modified":"2023-07-18T14:25:04","modified_gmt":"2023-07-18T12:25:04","slug":"un-progetto-temerario-la-chiesa-parrocchiale-del-1756","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/index.php\/un-progetto-temerario-la-chiesa-parrocchiale-del-1756\/","title":{"rendered":"1. Un progetto temerario: la chiesa parrocchiale del 1756"},"content":{"rendered":"\n
La chiesa parrocchiale di Gassino, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, ragguardevole espressione del barocco piemontese, fu edificata nei primi anni del 1600 quale ingrandimento di una preesistente cappella gi\u00e0 menzionata in un documento del 1010-1035 di Landolfo, vescovo di Torino, il quale affidava al prete Lissono la \u201cpieve di San Pietro con quattro cappelle…\u201d. Dopo un secolo e mezzo da tale ampliamento, verso la met\u00e0 del XVIII secolo, si fa sempre pi\u00f9 pressante la necessit\u00e0 di un edificio pi\u00f9 capiente e pi\u00f9 vicino all’abitato. Il simultaneo aggravarsi di alcune imperfezioni strutturali della parrocchiale \u00e8 oggetto di una vivace iniziativa popolare finalizzata alla sua ricostruzione pi\u00f9 a monte, nei pressi del concentrico cittadino. Come sito idoneo allo scopo viene individuata la localit\u00e0 denominata \u201cdegli orti di regione San Carlo\u201d di propriet\u00e0 della parrocchia stessa e nella quale \u00e8 gi\u00e0 inclusa la casa parrocchiale, residenza del parroco e dei suoi collaboratori.<\/p>\n\n\n\n
La necessit\u00e0 di realizzare un’opera tanto ardita \u00e8 dettata da una serie di motivazioni pi\u00f9 volte esposte alla Regia Autorit\u00e0 da parte dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco avvocato Vittorio Amedeo Beja e composta dai consiglieri ordinari Pietro Antonio Bologna, Pietro Bosso, Domenico Roccatto e Antonio Scajola.<\/p>\n\n\n\n
L’iniziativa dell’autorit\u00e0 civile locale \u00e8 sostenuta dall’analogo coinvolgimento del parroco, don Giovanni Giacomo Folco, e dai rappresentanti di tre Confraternite religiose gassinesi ovvero del Santissimo Sacramento, del Santo Rosario e di Sant’Antonio da Padova, che si impegnano ad erogare una quota annuale per la parziale copertura dell’ingente spesa prevista. L’unit\u00e0 d’intenti tra gli esponenti pi\u00f9 in vista del paese che si impegnano per mezzo di una pubblica dichiarazione a partecipare economicamente all’impresa, lascia presagire buone possibilit\u00e0 di portare a compimento l’idea.<\/p>\n\n\n\n
Tra il 1756 e il 1759 le buone intenzioni pubblicamente manifestate vengono tangibilmente tradotte nell’iter burocratico dell’epoca, costituito dalla stesura della necessaria documentazione, dai preventivi di spesa di professionisti e artigiani locali ma, soprattutto, da una serie di bozzetti che testimoniano in modo inequivocabile le ambizioni della comunit\u00e0 gassinese civile e religiosa.<\/p>\n\n\n\n