{"id":305,"date":"2023-03-03T11:24:31","date_gmt":"2023-03-03T10:24:31","guid":{"rendered":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/?page_id=305"},"modified":"2023-07-18T14:38:52","modified_gmt":"2023-07-18T12:38:52","slug":"12-federico-boccardo-pittore-di-collina","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/index.php\/12-federico-boccardo-pittore-di-collina\/","title":{"rendered":"12. Federico Boccardo: pittore di collina"},"content":{"rendered":"\n
Dell\u2019opera straordinaria di Federico Boccardo (Varallo Sesia 1869 \u2013 Sciolze 1912) il mondo dell\u2019arte se ne accorse certamente troppo tardi. La sua morte repentina, a soli quarantadue anni, dopo un lungo periodo legato al progredire della malattia che l\u2019aveva colpito, la tisi, fu certamente di ostacolo ad una carriera, soprattutto mediatica, che certamente l\u2019attendeva avendone pienamente merito. Tuttavia, che il Boccardo, da alcuni definito \u201cuno dei pi\u00f9 sensibili pittori italiani dell\u2019ultimo \u2018800\u201d, avesse tutte le prerogative per entrare nella sfera dei grandi artisti piemontesi, gi\u00e0 se accorsero in molti quand\u2019era ancora in attivit\u00e0, a partire dai suoi contemporanei pi\u00f9 celebrati che lo conobbero come allievo dell\u2019Accademia di Belle Arti di Torino e come collega alle innumerevoli esposizioni della Societ\u00e0 Promotrice.<\/p>\n\n\n\n
Il legame di questo grande artista con Gassino \u00e8 dovuto essenzialmente al periodo in cui soggiorn\u00f2 nei mesi estivi nella sua casa di villeggiatura, il \u201cCascina Bonfiglio\u201d, sulla collina di Bussolino a pochi passi da Villa Bria, tra il 1899 e il 1910. Una delle sue opere pi\u00f9 importanti, \u201cStrada di campagna\u201d del 1902, ritrae uno scorcio della campagna gassinese in cui \u00e8 riconoscibile il \u201cPeroda\u201d, cascinale di campagna lungo l\u2019attuale via Foratella. L\u2019opera fu esposta, postuma, alla Biennale di Venezia nel 1928 con altre quattro opere del Boccardo.<\/p>\n\n\n\n
A questo raffinato artista, nel 1950 Nietta Apr\u00e0, storica dell\u2019arte particolarmente legata a Sciolze e Cinzano, dedic\u00f2 un suo volumetto, \u201cFederico Boccardo pittore\u201d.<\/p>\n\n\n\n
Una parte delle opere del Boccardo, tra cui la gassinese \u201cStrada di campagna\u201d, \u00e8 attualmente esposta nel Museo Civico di Dronero intitolato a Luigi Mall\u00e8 (Torino 1920 – 1979), dal 1965 al 1973 direttore dei Musei Civici di Torino e autore di un minuzioso volume dedicato al pittore valsesiano e pubblicato nel 1969.<\/p>\n\n\n\n
Altre opere del Boccardo sono esposte alla Galleria d’Arte Moderna di Torino.<\/p>\n\n\n\n
Federico Boccardo a Gassino<\/p>\n\n\n\n
Federico Boccardo nasce il 3 luglio 1869 a Varallo Sesia da Vittorio, torinese, geometra del catasto, e da Giulietta Pareti di Scopello (Valsesia).<\/p>\n\n\n\n
Segue la sua famiglia nei numerosi trasferimenti in molte localit\u00e0 italiane fino alla cessazione dell\u2019attivit\u00e0 del padre che nel 1885 acquista una cascina sulla collina di Casalborgone e che da questa famiglia prender\u00e0 il nome, Cascina Boccardo, ancora attualmente in uso. In questa localit\u00e0 la famiglia Boccardo trascorre lunghi periodi nei mesi estivi e qui il giovane pittore inizia la sua attivit\u00e0 artistica.<\/p>\n\n\n\n
Nel 1899 alla vendita di questo immobile segue l\u2019acquisto di un casolare pi\u00f9 piccolo sulla collina di Bussolino, \u201cCascina Bonfiglio\u201d, dove Federico Boccardo trascorrer\u00e0 buona parte dell’anno, dal 1900 al 1910, recandosi solo occasionalmente al suo studio di Torino in via Santa Giulia 54.<\/p>\n\n\n\n
Nel 1910, venduta la casa gassinese, acquista un immobile in Regione Bavento a Sciolze dove si spegner\u00e0 il 22 giugno 1912 a 42 anni. Congedandosi dai pochi amici torinesi disse loro: \u201cPer me l\u2019arte \u00e8 insieme un godimento d\u2019amore e una malattia. Morir\u00f2 di pittura\u201d.<\/p>\n\n\n\n
\u201cBoccardo dipinse una cinquantina di capolavori commoventi per il soggetto, ammirevoli per la finezza del disegno, la preziosit\u00e0 del colore\u201d disse Marziano Bernardi nel \u201cGazzettino del Piemonte\u201d il 22 gennaio 1970 in occasione della mostra commemorativa del centenario della sua nascita. E aggiunse: \u201cLenta, dopo la morte, la sua rivalutazione, ora culminante in questa splendida Mostra che lo definisce uno dei pi\u00f9 delicati maestri della pittura piemontese fra Ottocento e Novecento\u201d.<\/p>\n\n\n\n
Federico Boccardo studi\u00f2 all\u2019Accademia Albertina di Torino e fu allievo di Giacomo Grosso. Esord\u00ec ed espose assiduamente alla \u201cPromotrice\u201d. Nei suoi ultimi anni propose pi\u00f9 volte le sue opere alla Biennale di Venezia che soltanto nel 1928 gli dedic\u00f2 la meritata visibilit\u00e0. Dopo un viaggio (1901) in Belgio e Olanda per studiare la pittura fiamminga dipinse i suoi quadri pi\u00f9 importanti ispirandosi all\u2019ambiente familiare. Sono in gran parte ritratti di piccole dimensioni della moglie e delle figlie: \u201cMia moglie\u201d, \u201cTesta di bambina\u201d, \u201cLa rosa\u201d, \u201cLa piccola cucitrice\u201d, \u201cNel prato\u201d, \u201cRosina in posa\u201d \u201cCandore\u201d, \u201cLa decaduta\u201d, pervasi da un commosso lirismo e pieni di poesia.<\/p>\n\n\n\n
Lasci\u00f2 anche paesaggi stupendi, \u201cangoli\u201d delle colline tra Po e Monferrato.<\/p>\n\n\n\n