{"id":105,"date":"2022-07-01T12:16:36","date_gmt":"2022-07-01T10:16:36","guid":{"rendered":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/?page_id=105"},"modified":"2023-07-18T14:36:26","modified_gmt":"2023-07-18T12:36:26","slug":"giovanni-barberi-uno-dei-mille-di-garibaldi-e-sindaco-di-gassino","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/index.php\/giovanni-barberi-uno-dei-mille-di-garibaldi-e-sindaco-di-gassino\/","title":{"rendered":"5. Giovanni Barberi: uno dei Mille di Garibaldi e Sindaco di Gassino"},"content":{"rendered":"\n

5. Giovanni Barberi: uno dei Mille di Garibaldi e Sindaco di Gassino<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Giovanni Giuseppe Barberi figlio di Luigi, mercante di animali, e di Carolina Soresina, contadina, nacque a Castelletto Ticino (Novara) il 18 gennaio 1840.<\/p>\n\n\n\n

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In giovane et\u00e0 si rec\u00f2 a Torino in cerca di fortuna. Nel 1860, sebbene fosse esente da ogni obbligo militare, partecip\u00f2 come volontario alla spedizione dei Mille recandosi a Milano per essere arruolato. Qui fu raggiunto dal cugino Enrico Barberi, 17 anni, fuggito di casa all’insaputa dei genitori per partecipare all’impresa di Giuseppe Garibaldi. I due cugini si recarono a Genova, si imbarcarono sul piroscafo a vapore \u201cLombardo\u201d e furono assegnati alla 5a compagnia guidata dal capitano Francesco Anfossi, nizzardo come Garibaldi.
Partecip\u00f2 alle battaglie di Calatafimi e Palermo
Verso il termine dell\u2019impresa fu promosso caporale, in seguito sergente e fu congedato dopo il 31 marzo 1861. Gli furono quindi concesse le medaglie commemorative e la pensione dei Mille.
Ritornato a Torino si diede al commercio di formaggi all\u2019ingrosso. Fu proprio questa attivit\u00e0 che gli consent\u00ec di recarsi spesso a Gassino dove certamente aveva modo di acquistare i prodotti latticini dai produttori locali per poi rivenderli ai dettaglianti di Torino. All’ombra della settecentesca cupola ebbe modo di avviare importanti rapporti di amicizia con il ceto pi\u00f9 influente del paese. Nel 1889, candidatosi alle elezioni amministrative, risult\u00f2 eletto come consigliere con 118 voti (a Gassino, circa 3000 abitanti, nel 1889 erano iscritti alle liste elettorali 560 cittadini. Erano esclusi dal voto le donne, gli analfabeti e gli appartenenti al ceto meno abbiente). Si tratt\u00f2, tuttavia, di un mandato amministrativo piuttosto burrascoso con la gestione del dazio consumo stigmatizzata da una delle correnti politiche del consiglio comunale. Nel mese di settembre del 1890, al fine di evitare il commissariamento del Comune, Giovanni Barberi, probabilmente figura al di sopra delle parti, fu eletto sindaco. L’ex garibaldino rimase sullo scranno pi\u00f9 alto del consiglio comunale soltanto pochi mesi. Per la manifesta sfiducia riportata in consiglio, sindaco e giunta si dimisero nel mese di gennaio 1891. Inevitabile il commissariamento decretato il successivo 21 febbraio\u2026
Dopo la breve, sfortunata esperienza a palazzo civico, l’ottimo rapporto con la cittadinanza gassinese rimase, per Giovanni Barberi, del tutto immutato. Infatti nel medesimo 1890 fu tra i promotori dell’istituzione della Societ\u00e0 di Mutuo Soccorso fra Militari potendo contare sulla sua partecipazione alla leggendaria impresa garibaldina.
L’ultimo cenno sulla presenza di Giovanni Barberi a Gassino \u00e8 del 1899: in una lettera aperta, pubblicata dalla \u201cGazzetta del Popolo\u201d, risulta tra i sostenitori della candidatura del cittadino gassinese Lodovico Vaudetti alle elezioni del consiglio provinciale. Tra quella degli altri sostenitori compare la sua firma: \u201cGiovanni Barberi, reduce dei Mille\u201d.<\/p>\n\n\n\n