{"id":102,"date":"2022-07-01T12:09:52","date_gmt":"2022-07-01T10:09:52","guid":{"rendered":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/?page_id=102"},"modified":"2023-07-18T14:35:54","modified_gmt":"2023-07-18T12:35:54","slug":"il-tramway-di-gassino","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-gassino\/index.php\/il-tramway-di-gassino\/","title":{"rendered":"4. Il mitico tramway per Torino"},"content":{"rendered":"\n

4. Il mitico tramway per Torino<\/strong><\/p>\n\n\n\n

\u00cbl trenin \u00ebd Gasso<\/em><\/p>\n\n\n\n

Per quasi settant\u2019anni, dal 1\u00b0 dicembre 1880 al 31 maggio 1949, si tratt\u00f2 del mezzo di trasporto pubblico con il quale i cittadini di Gassino e di tutti gli altri paesi della sponda destra del Po fino a Brusasco potevano raggiungere Torino con una discreta facilit\u00e0 con pi\u00f9 corse al giorno. <\/p>\n\n\n\n

La realizzazione di quest\u2019opera giunse al termine di un decennio assai dibattuto nel quale pi\u00f9 volte venne attribuita a Gassino la possibilit\u00e0 di far parte di una linea ferroviaria di nuova costruzione per il collegamento di Torino con Casale. Ci\u00f2 avrebbe portato alla popolazione gassinese indubbi vantaggi tra cui la sicura istituzione, con la realizzazione di uno scalo merci, di un polo industriale nel gassinese e quindi con svariate possibilit\u00e0 lavorative per la cittadinanza senza doversi sobbarcare i quotidiani, spesso logoranti viaggi verso la citt\u00e0. Per la notevole importanza della costruzione della nuova linea ferroviaria con fermata a Gassino, la locale amministrazione si dispose ad una partecipazione economica di tutto riguardo (vedi gli allegati del consiglio comunale del 20 agosto 1871 e del 30 dicembre 1875).<\/em> Questi progetti, tuttavia, naufragarono verso la fine degli anni \u201970 del XIX secolo quando per il collegamento di Torino con Casale fu deciso l\u2019utilizzo della gi\u00e0 esistente linea Torino-Novara fino a Chivasso e quindi con la sola costruzione del tratto Chivasso-Casale totalmente in pianura e pertanto meno dispendioso rispetto al tracciato in parte collinare sulla sponda destra del Po. Per cui Gassino, insieme a tutti gli altri Comuni collinari, si dovette accontentare di una ben pi\u00f9 modesta linea tranviaria per la quale la Societ\u00e0 Anonima dei Tramways di Torino (comunemente chiamata \u201cBelga\u201d perch\u00e9 il gruppo titolare proveniva dal Belgio), gi\u00e0 concessionaria di alcune linee urbane, tra cui quella che raggiungeva il Ponte Barra a Sassi con partenza da piazza Castello, ottenne la concessione governativa con decreto ministeriale del 18 giugno 1880 per il prolungamento di detta linea fino a Gassino. <\/p>\n\n\n\n

I lavori per la posa dei binari partirono subito dopo e gi\u00e0 il 26 giugno veniva inaugurato il primo tratto fino a San Mauro. Alcuni mesi pi\u00f9 tardi, e precisamente il 28 novembre, il locomotore a vapore giunse nella contrada Maestra di Gassino tra il tripudio della folla festante. Il 30 novembre, due giorni dopo il viaggio inaugurale, iniziarono le regolari corse quotidiane. Il viaggio iniziava da piazza Castello, proseguiva per via Po e poi, attraversato il ponte Vittorio Emanuele I, svoltava in corso Casale di fronte alla chiesa della Gran Madre di Dio. Da Torino a Gassino la durata del viaggio era di un\u2019ora e un quarto. Si viaggiava su un solo binario sia all\u2019andata sia al ritorno e gli scambi di direzione avvenivano in alcuni tratti con doppio binario (ancora oggi la zona di San Mauro prima della salita di Sambuy viene chiamata \u201cScambio\u201d). <\/p>\n\n\n\n

Nel 1883 la linea fu completata con la realizzazione in Gassino del tratto dell\u2019attuale via Torino che permise il proseguimento del tranvia fino a Brusasco e con una diramazione verso Chivasso. Il 15 luglio 1908 fu inaugurata l\u2019elettrificazione della linea fino a Chivasso mentre il tratto fino a Brusasco fu elettrificato soltanto nel 1931. <\/p>\n\n\n\n

Negli ultimi due decenni del XIX secolo fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la linea tramviaria che collegava Gassino con Torino fu utilizzata non solo da lavoratori pendolari ma anche dai moltissimi cittadini torinesi che nei giorni di festa raggiungevano Gassino per una passeggiata fuori porta e per il pranzo di rito nelle numerose locande e trattorie della localit\u00e0 collinare. Nei giorni delle principali manifestazioni come il carnevale, la festa patronale e le fiere, tutte con ballo pubblico e fuochi artificiali inserite nel programma, la Societ\u00e0 Belga che gestiva la linea moltiplicava le corse, aggiungendone diverse anche a tarda ora, e abbassava i prezzi consentendo l’arrivo a Gassino di ingenti frotte di turisti.<\/p>\n\n\n\n

Con la costruzione dello stabilimento tessile di Ettore Sobrero venne predisposta una diramazione dei binari fino ai magazzini per consentire un pi\u00f9 comodo svolgimento delle operazioni di carico e scarico delle merci. Nell\u2019ottobre 1927 il capolinea fu spostato in corso Regina Margherita angolo corso San Maurizio. I convogli raggiungevano corso Casale dopo aver attraversato il ponte Regina Margherita nei pressi di piazza Borromini. <\/p>\n\n\n\n

Nel 1928, con la costruzione del ponte Principe di Piemonte (ora ponte Sassi), la linea modific\u00f2 nuovamente il suo percorso: da corso Regina Margherita si imboccava corso Belgio, si attraversava il nuovo ponte raggiungendo in questo modo corso Casale all\u2019altezza di piazza Pasini. Nel 1937 la linea venne assorbita dalla S.A.T.T.I. (Societ\u00e0 Anonima Torinese Tramvie Intercomunali) e sottoposta ad una massiccia revisione per il rapido e costante aumento del numero dei passeggeri (in quel periodo in breve tempo si pass\u00f2 dai 53.000 passeggeri nel 1936 ai 90.000 del 1938). A ricordo della Societ\u00e0 Belga che per mezzo secolo aveva gestito il tramway di Gassino rimase nella via principale del paese un bar denominato \u201cdel Belgio\u201d. <\/p>\n\n\n\n

Nel periodo bellico il \u201ctrenino di Gassino\u201d fu intensamente utilizzato dai cittadini torinesi che trascorrevano la notte nelle localit\u00e0 collinari per rifugiarsi dai pericoli dei bombardamenti della citt\u00e0. Nel primo dopoguerra, dopo settant\u2019anni di intensa attivit\u00e0, la linea tranviaria fu smantellata e sostituita da un pi\u00f9 pratico servizio con torpedoni che inizi\u00f2 le sue regolari corse il 1\u00b0 giugno 1949 sempre seguendo il percorso che per tanti anni aveva visto transitare  \u201c\u00ebl trenin \u00ebd Gasso\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Il trenino di Gassino nella cultura<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Il tramway di Gassino \u00e8 pi\u00f9 volte citato nel libro di Valdo Fusi \u201cFiori rossi al Martinetto\u201d e in quello di Carlo Chevallard \u201cDiario 1942-1945 – Cronache del tempo di guerra\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Vi \u00e8 inoltre un riferimento al trenino di Gassino in una famosa canzone popolare dialettale \u201cA l’\u00e8 rivame mia fomna\u201d.<\/em> <\/p>\n\n\n\n

Il testo del ritornello riporta:<\/p>\n\n\n\n

A l’\u00e8 rivame mia fomna ‘n sle croste<\/em><\/p>\n\n\n\n

a smijava ‘l treno ‘d Gasso;<\/em><\/p>\n\n\n\n

a l’\u00e8 rivame mia fomna ‘n sle croste<\/em><\/p>\n\n\n\n

con un gr\u00f2ss lign\u00f2t \u00ebd frasso…<\/em><\/p>\n\n\n\n

\u00c8 arrivata mia moglie all’improvviso<\/p>\n\n\n\n

sembrava il treno di Gassino:<\/p>\n\n\n\n

\u00c8 arrivata mia moglie all’improvviso<\/p>\n\n\n\n

con un grosso randello di frassino….<\/p>\n\n\n\n